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AlimentarePFAS: Contaminanti emergenti nelle acque e negli alimenti

PFAS: Contaminanti emergenti nelle acque e negli alimenti

La risorsa idrica rappresenta un bene prezioso per l’uomo e l’ambiente. Tuttavia, le attività antropiche possono comprometterne la qualità introducendo contaminanti da scarichi industriali non adeguatamente trattati, attività agricole e civili, o deposizioni atmosferiche. Una classe di inquinanti che desta sempre più preoccupazione a livello globale è rappresentata dalle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS).

Si tratta composti chimici altamente fluorurati, caratterizzati da una struttura chimica molto stabile, che li rende particolarmente resistenti ai processi naturali di degradazione. Questa elevata persistenza ambientale ha fatto sì che siano denominati “forever chemicals”. Grazie alla loro inerzia chimica, fin dagli anni ’50, i PFAS sono stati utilizzati in molti settori industriali, come quello conciario, nella produzione di carta e contenitori per uso alimentare, nei rivestimenti antiaderenti delle pentole e come impermeabilizzanti nella produzione di abbigliamento tecnico (ad esempio, Gore-Tex).

Problematiche ambientali e sanitarie

L’uso massiccio di PFAS, la loro forte resistenza ai processi di degradazione naturale (fotolisi, idrolisi, decomposizione aerobica e anaerobica) e la tendenza ad accumularsi negli organismi viventi hanno portato a una diffusa contaminazione ambientale. Tale contaminazione rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica e l’ambiente.

In risposta a questa emergenza, il decreto legislativo 23 febbraio 2023 n. 18, di attuazione della direttiva (UE) 2020/2184, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano e di competenza del Ministero della Salute, prescrive il rispetto di due diversi parametri per i PFAS:

• Somma di PFAS: Riguarda 24 diverse sostanze tra le più utilizzate.
• PFAS Totale: Include tutte le sostanze classificate come PFAS.
• Questi parametri sono fondamentali per garantire che le acque destinate al consumo umano siano sicure e prive di contaminazioni dannose.

Sono necessarie quindi misure più rigide per il controllo e la riduzione di questi contaminanti che richiedono un impegno congiunto tra enti pubblici, settore industriale e comunità scientifica per sviluppare tecnologie e pratiche che possano ridurre l’impatto ambientale dei PFAS e proteggere la salute pubblica.

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